Il Web Magazine d’informazione locale, Buone Notizie Bologna ha pubblicato recentemente un’intervista a Simona Mazza, una delle Senior impegnate il 2 Settembre scorso a Nanjing nel Mondiale di Pattinaggio specialità Sincronizzato, che ha visto il Sincro Roller conquistare la medaglia di bronzo.
L’intervista realizzata da Valter D’Angelillo, che ringraziamo di cuore per la gentilezza e l’interesse dimostrati, racconta le varie sfaccettature di un percorso che accompagna le nostre ragazze durante tutta la loro vita sportiva.
Le difficoltà, l’impegno ed i sacrifici costanti che rientrano nella routine di ogni atleta, ma che non traspaiono mai all’esterno.
Simona ci racconta i retroscena di un evento che molte (troppe) persone non conoscono, i punti deboli di uno sport che appassiona migliaia di atleti e tifosi in tutto il mondo, ma che stenta a decollare dal punto di vista della visibilità, rendendo spesso complicato a livello economico il mantenimento di questa passione.
Di seguito l’intervista completa che potrete leggere anche al link:
VALTER D’ANGELILLO: Presentati ai nostri lettori e racconta come ti sei avvicinata al pattinaggio e dove ti alleni?
SIMONA MAZZA: Sono Simona, ho 22 anni e pratico pattinaggio artistico da 14 anni. Mi sono avvicinata al mondo del pattinaggio all’età di 8 anni, grazie a mia cugina che già praticava questo sport. In questi anni ho praticato diverse discipline: ho iniziato con il singolo, poi sono passata ai gruppi nelle specialità quartetto e sincronizzato. Attualmente mi alleno a Calderara di Reno (BO) con la mia squadra, il Sincro Roller Senior.
VDA: Non viene dato molto risalto agli sport cosiddetti minori in Italia, secondo te cosa bisognerebbe fare a tal proposito?
SM: Il pattinaggio artistico a rotelle è uno sport molto diffuso in Italia, ma allo stesso tempo poco seguito. Secondo me invece sarebbe importante promuoverlo, anche perché la nazionale azzurra ottiene sempre ottimi risultati nei campionati internazionali in questa disciplina, quindi potrebbe essere motivo di orgoglio. Sicuramente servirebbero molti più sponsor per finanziare gli atleti e le società, e magari se i campionati venissero trasmessi in televisione e nei canali sportivi molte più persone potrebbero apprezzare questo spettacolare sport.
VDA: La tensione pre-gara, ne soffri? Come riesci a gestirla?
SM: Sicuramente l’agitazione che precede il momento dell’entrata in pista è un aspetto importante della nostra disciplina, in quanto in pochi minuti di coreografia ci si “giocano” le ore di allenamento di un anno intero. È fondamentale quindi riuscire a trasformare questa tensione in carica e determinazione, per affrontare al meglio la competizione, e questo riguarda tutto il team. Gareggiare in una squadra infatti ha i suoi vantaggi ed i suoi svantaggi: ogni componente della squadra è responsabile singolarmente della prestazione di tutte, ma allo stesso tempo facendosi forza a vicenda si possono raggiungere successi incredibili.
VDA: Come è cambiata la tua vita dopo aver vinto un titolo mondiale?
SM: Il 1° ottobre 2016 siamo diventate Campionesse del Mondo a Novara nella specialità Sincronizzato Senior. È sicuramente una grandissima emozione far parte della prima squadra italiana che è riuscita a vincere il campionato del mondo in questa categoria. Non nascondo però che è anche una grossa responsabilità: durante l’anno sportivo successivo l’ansia “da prestazione” ci ha tradite più di una volta.
VDA: Riesci a gestire i tempi tra scuola e sport? Pensi di dedicarti completamente al pattinaggio?
SM: Praticare uno sport a livello agonistico è sicuramente molto impegnativo, ma insegna anche a gestire al meglio il restante tempo a disposizione. Paradossalmente, mi rendo conto che è proprio durante i periodi di riposo dagli allenamenti che faccio più fatica a concentrarmi. È quindi possibile raggiungere alti livelli anche andando a scuola o all’Università, ma anche lavorando.
VDA: Parlaci della gara, avevi la sensazione che avresti fatto qualcosa di meraviglioso e alla fine che emozione hai provato?
SM: Durante ogni gara, oltre ad essere concentrate durante quei soli 5 minuti in cui ci si gioca tutto, cerchiamo anche di goderci il momento e mettercela tutta, si cerca di individuare l’obiettivo e di raggiungerlo unendo le forze. Alla fine della gara all’ultimo Mondiale, quello del 2017 svoltosi in Cina, le emozioni erano varie: da una parte non eravamo soddisfatte della nostra prestazione, ma dall’altra parte eravamo sicuramente orgogliose di conquistare una medaglia al Campionato Mondiale per il sesto anno consecutivo.
VDA: Sembrerebbe, secondo indiscrezioni, che il pattinaggio a rotelle verrà escluso dalle prossime Olimpiadi saresti delusa da questa eventualità?
SM: Sicuramente il pattinaggio artistico a rotelle non sarà uno dei nuovi sport che si integreranno alle Olimpiadi e questa sarà per noi una grande delusione. Spero che in futuro si riesca a fare questo passo in avanti, perché ormai questa disciplina ha raggiunto livelli altissimi: se verrà inserito tra gli sport olimpionici sono sicura che tutti i pattinatori saranno onorati di poter coronare il grande sogno di partecipare alle Olimpiadi.
VDA: Per concludere, chi vuoi ringraziare?
SM: Per concludere, vorrei ringraziare i nostri allenatori Barbara Calzolari, Michela Corticelli e Roberto Stanzani, i dirigenti che si impegnano a soddisfare ogni nostra esigenza, tutti i supporter che ci seguono e fanno il tifo per noi e “last but not least” tutta la mia squadra che mi ha permesso di raggiungere livelli molto alti e di far parte di una delle squadre più competitive a livello mondiale, regalandomi emozioni uniche.
Ringraziamo nuovamente Valter D’Angelillo e la redazione di Buone Notizie Bologna per l’intervista ad una Mondialita Senior di Nanjing 2017.
Lodi Manuel