A poche ore dalla partenza per il mio primo Campionato del Mondo, ragionare a mente lucida sembra impossibile.
Ricordo come fosse ieri il periodo in cui vedevo la trasferta in Cina lontana mesi e mesi.
Mesi di duro lavoro, di preparazione sia fisica che mentale. Mesi in cui è successo di tutto, infortuni compresi.
Credo che solo l’esperienza possa prepararti pienamente ad un Campionato Mondiale, un campionato che sogni da quando hai iniziato a gareggiare a livello agonistico, il traguardo che ogni pattinatore desidera raggiungere.
Nel 2005, come piccola pattinatrice fan dei grandi campioni, andai a Roma a vedere i Mondiali, per sostenere il mio allenatore dell’epoca Federico Degli Esposti in coppia con Marika Zanforlin e per ammirare da vicino il mio idolo, Luca D’Alisera, che per l’occasione presentò uno short program che, trascendendo gli innegabili meriti tecnici, è ancora oggi scolpito nell’immaginario collettivo.
Al tempo non conoscevo ancora il Sincro Roller, non sapevo che, di lì a poco, proprio su quella stessa pista, le ragazze della squadra avrebbero raggiunto il loro primo podio mondiale e tantomeno avrei potuto immaginare che dodici anni dopo sarei partita con loro alla volta di Nanchino, in occasione dei primi World Roller Games aperti anche al Pattinaggio Artistico.
Da allora le ragazze sono salite tante altre volte sul podio italiano, europeo e mondiale, fino a raggiungere il traguardo più ambito la scorsa stagione, ai Mondiali di Novara, conquistando l’oro iridato.
Un risultato arrivato a coronamento di anni di duro lavoro e sacrifici. Io ho vissuto quel mondiale dagli spalti, condividendo la gioia del risultato con il resto della squadra Junior e i numerosissimi Sincro tifosi.
Da ormai ex Junior posso dire che per noi la squadra Senior è sempre stata un punto di riferimento, un esempio da seguire. Ora che pattino assieme alle grandi non posso che sperare che per le attuali Junior sia lo stesso.
Sono cambiate molte cose dalla gara di Novara 2016, a partire dalle atlete della squadra: solo tredici delle ventiquattro campionesse mondiali hanno proseguito anche quest’anno.
Ci sono stati tre nuovi arrivi, ragazze che non facevano parte della Sincro Family, e tante Junior sono entrate nella rosa del gruppo Senior.
Sicuramente a inizio anno l’obiettivo principale era integrare i nuovi arrivi e creare un gruppo coeso, ma con l’andare del tempo, oltre a questo, sono arrivati anche risultati lusinghieri, dall’argento italiano, allo splendido oro europeo.
Così, visto che l’appetito vien mangiando, le ambizioni per i Campionati Mondiali di Nanjing 2017 sono cresciute a dismisura.
Il gruppo è davvero forte, non solo tecnicamente. Paradossalmente gli errori che ci hanno fermato al secondo posto degli italiani, anziché demotivarci, ci hanno spronato a lavorare ancora più intensamente e, quel che più importa, a unirci come compagne di squadra.
Il lavoro è stato duro: tranne una breve pausa in Luglio, gli allenamenti sono proseguiti anche per tutta l’Estate, ma non solo quelli. Non sono mancati, infatti, ritrovi serali e uscite improvvisate; più di una volta durante la preparazione atletica, tra un percorso e l’altro, si è alzata una voce “Ma… Domenica sushi?”
È innegabile: il timore reverenziale per il risultato dello scorso anno e per il blasone delle avversarie c’è ancora, ma questo non fa altro che accrescere la nostra determinazione e la voglia di vincere.
Partiamo alla volta di Nanchino cariche di grinta, aspettative e medicinali, perché, effettivamente, i genitori (specialmente le mamme) alternano, da circa cinque mesi, slogan agguerriti a raccomandazioni del tipo “Però, attenzione… niente acqua dai rubinetti e bibite con ghiaccio!”
Si parte, le valigie sono chiuse e l’aereo ci aspetta.
Cina stiamo arrivando!
“Sara Bozzoli”